Malgrado la sua assenza, il pilota è stato il vero protagonista del mondiale appena trascorso

di Luca Tealdi

La stagione 2020 della MotoGP, abbreviata a causa del Covid-19, è stata una delle più combattute degli ultimi anni. Senza un vero e proprio dominatore per buona parte della sua durata, poi si è imposto Mir che, da Aragon, si è messo in testa al mondiale ed ha iniziato a gestire il suo vantaggio. Quattordici round, nove vincitori diversi: il brutto infortunio di Marc Márquez e la sua conseguente assenza per l’intero mondiale hanno lasciato tutti a bocca aperta, caduta inaspettata e tutto ciò che è successo dopo, forse (l’operazione dopo soli due giorni, il tentativo di tornare in sella dopo quattro, con la seguente rottura della placca e il secondo intervento) ancor di più. Non solo non ha più corso, ma la sua lontananza dal paddock ha regalato ai tifosi più bagarre, gare inattese, piloti che si sono rivelati essere vere e proprie sorprese ed un mondiale del tutto inaspettato.

Márquez fuori, è nata una nuova stella
Il ko immediato dell’otto volte campione del mondo ha fatto sì che venisse fuori un mondiale imprevedibile, con alcuni piloti che si sono rivelati autentiche sorprese. Joan Mir, 23 anni, si è laureato campione del mondo a Valencia riportando la Suzuki al successo dopo vent’anni: è il primo coronamento da quando la casa giapponese è tornata a competere in MotoGP.

Márquez, in realtà, c’è stato sempre
Ma il vero protagonista, ancora una volta, si è rivelato essere Marc Márquez (anche se fuori pista). Nonostante fosse da subito fuori dai giochi, durante la stagione non si è fatto altro che parlare di lui e dell’evoluzione del suo infortunio. Cosa più che giusta, quando c’è di mezzo la salute di un pilota. Se poi quel pilota è Marc Márquez, dominatore assoluto degli ultimi anni, che ha portato la Honda ad essere la moto che è oggi, ha abituato tutti (appassionati, ma anche team manager e meccanici) a imprese stratosferiche, allora è più che giusto preoccuparsi per lui e sperare in un suo ritorno il prima possibile. Lo direbbe qualsiasi vero tifoso, non suo, ma della MotoGP, quella vera, fatta di competizione sana, sincera e sportiva tra tutti i piloti. Perché Márquez ha alzato il livello di competizione in Top Class e ha abituato tutti gli amanti delle due ruote alle sue imprese “da alieno”. Ci si avvia verso il primo round stagionale in Qatar, con la consapevolezza che lo scorso anno è mancato un pezzo fondamentale al puzzle del motomondiale, il talento di Marc Márquez. [23 marzo 2021]

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