Potrebbero esserci nuovi tasselli nelle indagini per gli omicidi dell’avvocato lametino Francesco Pagliuso e per il dipendente delle ferrovie Gregorio Mezzatesta.

Colui che è stato arrestato con l’accusa di essere il killer per entrambi i delitti, Marco Gallo, 33enne lametino considerato un insospettabile, potrebbe essere intenzionato a collaborare. Nessuna conferma né smentita ufficiale e, soprattutto, massimo riserbo da parte degli inquirenti.

Marco Gallo è in carcere perché su di lui pendono le accuse di essere il killer per tre delitti compiuti tra Lamezia e Catanzaro: quello del dipendente delle Ferrovie dello Stato Gregorio Mezzatesta, avvenuto a Catanzaro in via Milano la mattina del 24 giugno dell’anno scorso mentre il 53enne andava a lavorare, e del fruttivendolo Francesco Berlingieri, ucciso il 19 gennaio 2017 davanti al suo negozio in via Fiume a Sambiase. Un omicidio, quest’ultimo, per cui è stata arrestata anche la moglie Federica Guerrise, con l’accusa di essere lo “specchietto”.

Poi l’arresto a marzo per l’omicidio dell’avvocato penalista lametino Francesco Pagliuso, freddato la sera del 9 agosto 2016 nel cortile di casa, in via Marconi a Lamezia Terme.

Un anno e mezzo di indagini serrate, da parte del nucleo investigativo di Catanzaro e della Dda di Catanzaro che erano arrivati a chiudere il cerchio nei confronti di quello che è considerato il killer, scoperto grazie ad un lavoro minuzioso di ricostruzione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza.

Ad attirare l’attenzione degli inquirenti, era stata la presenza di un “podista”, un uomo che in pantaloncino scuro, una maglietta a maniche corte di colore arancione o rosso ed uno zainetto in spalla era stato visto aggirarsi su via Marconi, nei pressi della villetta del penalista lametino, proprio nei giorni precedenti all’omicidio e, oltretutto, la sera stessa del delitto.

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