VIBO VALENTIA Nicola Figliuzzi, 27 anni di Gerocarne (alias Cola ‘u grandi) avrebbe deciso di pentirsi. Il giovane – secondo quanto riporta la Gazzetta del Sud – starebbe collobarando con la Dda di Catanzaro e si troverebbe in un istituto protetto. E le sue dichiarazioni potrebbero aiutare gli inquirenti ad aggiungere altri tasselli nel mosaico criminale del Vibonese. Figliuzzi, già condannato per l’omicidio di Giuseppe Marina e il tentato omicidio di Francesco Scrugli, è stato raggiunto qualche giorno fa da un nuovo ordine d’arresto per l’omicidio di Giuseppe Canale, rampollo delle ‘ndrine di Gallico ucciso a Reggio Calabria nell’agosto del 2011. Secondo l’accusa, il giovane sarebbe stato uno dei killer insieme a Cristian Loielo (altro 27enne di Gerocarne). Entrambi reclutati da Salvatore Callea, originario di Oppido Mamertina e con “base operativa” a Canino (in provincia di Viterbo). Un classico regolamento dei conti, secondo la Dda, con il clan Chirico che, con l’agguato a Canale, avrebbe risposto all’omicidio di Domenico Chirico.
Figliuzzi, dunque, potrebbe dare un contributo alle indagini per quanto riguarda il periodo successivo agli anni della faida che si è sviluppata tra il 2011 e il 2012. Questo perché Figliuzzi sarebbe stato l’anello di congiunzione tra i Patania di Stefanaconi e Callea (condannato in primo grado all’ergastolo perché coinvolto in quattro omicidi e sei tentati omicidi nel Vibonese) definito «il procacciatore di killer». Insomma, se la collaborazione dovesse continuare, potrebbe contribuire a offrire una chiave interpretativa anche per altri delitti.

 

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