Si è concluso con 18 condanne e solo due assoluzioni il processo, con rito abbreviato, nei confronti di venti persone coinvolte nell’inchiesta antidroga “Ramon” coordinata dalla Dda di Catanzaro. La pena più pesante, a 9 anni e 2 mesi di reclusione, è stata inflitta dal gup Piero Caré al 31enne Rhama Ungaro, nato in India ma residente a Squillace. Sarebbe stato lui, secondo gli inquirenti, a dirigere l’organizzazione e a trattare direttamente con i fornitori di cocaina della Piana di Gioia Tauro e del vibonese. L’indagine, scattata nel giugno scorso, aveva svelato l’esistenza di un’associazione dedita all’acquisto di ingenti quantitativi di stupefacente (cocaina, hashish e marijuana) dall’area di Gioia Tauro e Vibo Valentia che poi venivano rivenduti a Catanzaro e in comuni della fascia jonica.

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