Udienza dedicata alle questioni preliminari quella tenuta questa mattina nell’ambito del processo scaturito dall’operazione “Crisalide” scattata all’alba del 23 maggio scorso quando i carabinieri diedero esecuzione ad un decreto di fermo emesso dalla Dda, in un primo momento nei confronti di 52 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, traffico illecito di sostanze stupefacenti, possesso illegale di armi ed esplosivi, estorsione, danneggiamento aggravato e rapina. Dopo la chiusura indagini, è stato chiesto il processo per 64 persone.

Oltre 50 gli imputati che hanno scelto di essere processati con il rito abbreviato per i quali il processo si tiene a Catanzaro mentre per gli altri 11 che hanno scelto il procedimento ordinario il processo è iniziato questa mattina, nell’aula Garofalo del tribunale di Lamezia, in composizione collegiale, presieduto da Luca Nania.

Prima udienza, quindi, per Vincenzo Strangis, difeso dagli avvocati Cerra e Larussa; Alex Morelli, difeso dall’avvocato Larussa; Antonio Torcasio, difeso dall’avvocato Canzoniere; Ivan di Cello, difeso dall’avvocato Larussa; Alfonso Calfa, difeso dall’avvocato Veneziano; Francesca Antonia De Biase, difesa dall’avvocato Ferraro; Giuseppe Costanzo, difeso dagli avvocati Larussa e D’Agosto; Flavio Bevilacqua, difeso dall’avvocato Amantea; Piero De Sarro difeso dall’avvocato Di Renzo e Giuseppe Paladino, difeso dall’avvocato Canzoniere e Danilo Fiumara difeso dagli avvocati Brancia e Cerra.

Già costituite le parti civili: i fratelli Francesco e Pasquale Butera, Antonio Crapella (avvocato Santino Piccoli); la Comunità Progetto Sud e Luigi Angotti, l’associazione Antiracket Ala (avvocato Carlo Carere); la Presidenza del Consiglio dei ministri e il Ministero dell’Interno con l’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Catanzaro e il Comune di Lamezia (avvocato Caterina Restuccia).

L’udienza si è concentrata, quindi, sulle questioni preliminari avanzate da parte della difesa che ha sollevato la “nullità per il decreto che dispone il giudizio” in quanto nella notifica arrivata i primi di giugno ad alcuni imputati non sarebbero stati enunciati i fatti per i quali sono stati rinviati a giudizio, il decreto sarebbe quindi incompleto mancando i capi di imputazione.

Pertanto, in primo luogo l’avvocato Canzoniere che difende l’ex vicepresidente del consiglio comunale di Lamezia, Giuseppe Paladino, ha evidenziato la questione alla quale si sono accodati anche gli avvocati Amantea, Larussa, Antonuccio per De Biase e Brancia. Quest’ultimo ha chiesto, inoltre, “la nullità dell’udienza preliminare”.

L’avvocato Canzoniere ha sottolineato anche “l’omessa notifica del decreto che dispone il giudizio per Antonio Torcasio, risultando esso assente all’udienza preliminare del 18 maggio”.

Il pm Elio Romano ha, invece, rigettato la richiesta di nullità in quanto, secondo il Pm l’atto contenente i capi di imputazione era già stato ricevuto per la chiusura dell’indagine, quindi, gli imputati ne erano già a conoscenza. Rigetta, inoltre, la questione sollevata dall’avvocato Brancia. Il Tribunale, infine, rinvia al 10 luglio per decidere sulla questione.

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