A dieci mesi dall’operazione, è stato chiesto il processo per i 47 indagati coinvolti nell’inchiesta chiamata “Dioniso” che, nel gennaio scorso, ha portato a 47 arresti, tutti considerati affiliati alla cosca lametina dei Cerra-Torcasio-Gualtieri e che, secondo le accuse, avrebbero controllato lo spaccio in tre piazze: la “Trempa”, la zona di Capizzaglie e “Ciampa di Cavallo”. L’udienza preliminare è stata fissata per il 20 novembre prossimo al Tribunale di Catanzaro. Il sostituto procuratore della DDA, Elio Romano ha così chiesto il rinvio a giudizio per:

  • Nino Cerra, 69 anni
  • Pasquale Torcasio, 48 anni
  • Vincenzo Torcasio, 37 anni
  • Pasquale Torcasio, 37 anni
  • Antonio Gualtieri, 38 anni
  • Pasquale Carnovale, 31 anni
  • Cesare Gualtieri, 48 anni
  • Cesare Gualtieri, 39 anni
  • Nicola Gualtieri, 25 anni
  • Sebastiano Strangio, 31 anni
  • Danilo Torcasio, 32 anni
  • Francesco Tropea, 30 anni
  • Luca Torcasio, 34 anni
  • Giuseppe Gullo, 52 anni
  • Peppino Festante, 41 anni
  • Ivan Matti Altadonna, 40 anni
  • Silvia Mascaro, 27 anni
  • Estino Teresa, 60 anni
  • Torcasio Antonio, 66 anni
  • Renda Maria Pia, 53 anni
  • De Fazio Roberto, 41 anni
  • Fiorino Salvatore, 62 anni
  • Gullo Pasquale, 46 anni
  • Larosa Gaetano, 43 anni
  • Giuseppe Dattilo, 47 anni
  • Stefano Frangione, 33 anni
  • Concetto Pasquale Franceschi, 50 anni
  • Franco Franceschi, 48 anni
  • Antonio Franceschi, 23 anni
  • Antonio Salatino, 51 anni
  • Pasquale Salatino, 29 anni
  • Antonio De Fazio, 41 anni
  • Aurelio Scalise, 48 anni
  • Lorenzo Cosentino, 27 anni
  • Vincenzo Ammendola, 41 anni
  • Francesco Genchi, 50 anni
  • Eljon Hoxhaj, 35 anni
  • Carmela Profeta, 31 anni
  • Angela Patruno, 24 anni
  • Maurizio De Fazio, 53 anni
  • Pasquale Tedesco, 58 anni
  • Giovanni Pujia, 49 anni
  • Antonio Grande, 35 anni
  • Angela Gatto, 36 anni
  • Luciano Torcasio, 49 anni
  • Antonio Gatto, 32 anni
  • Danilo Fiumara, 28 anni.

 

Nel luglio scorso si erano chiuse le indagini per tutte le 47 le persone coinvolte nell’operazione che aveva fatto terra bruciata intorno ai Cerra-Torcasio-Gualtieri, con gli arresti tra persone considerate affiliate alla cosca lametina che aveva già subito una forte scossa con le operazioni Chimera 1 e 2, di cui “Dioniso” è una costola. Le accuse mosse sono quelle dell’associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti con l’aggravante delle modalità mafiose. Marijuana, cocaina ed eroina che venivano spacciate su Lamezia: un’organizzazione capillare e determinata a riempire le casse della cosca e a rinforzare così il controllo sul territorio. Una cosca con appoggi non solo su Lamezia ma che aveva contatti con le famiglie della cosca jonica reggina per rifornirsi di cocaina, in particolare con gli Strangio, mentre per la marijuana i rifornimenti e i contatti erano in Puglia e in Albania. Le indagini, portate avanti dal Nucleo Investigativo di Catanzaro e della Compagnia di Lamezia Terme sono state coordinate dalla Dda di Catanzaro.

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