Stalettì- Un sistema dei musei, per un investimento di quasi quattrocentomila euro tramite i fondi Por della
Regione Calabria , avrebbe dovuto portare all’apertura dei tre poli nei centri di Staletti, Montauro e
Squillace, ma a distanza di cinque anni il progetto non è stato completato.
Una vicenda che nasce, con la presentazione di un’ apposita scheda di finanziamento nel 2011, poi un
decreto di finanziamento da parte del Dipartimento Cultura della Regione Calabria, al comune capofila di
Squillace; vengono avviate le procedure di gara per l’individuazione della ditta specializzata che avrebbe
dovuto realizzare le opere.
Nel corso di questi anni una seria di lavori per l’apertura e adeguamento dei tre musei , poi qualcosa si
blocca: la burocrazia non riesce a dare le giuste risposte ed oggi dopo cinque anni si è chiusa la
rendicontazione da parte del comune capofila Squillace, che ha inviato gli ultimi atti per la chiusura della
contabilità al dipartimento Cultura della regione Calabria.
La realtà è ben diversa da quella sognata dagli ideatori di questo importante progetto che una volta
completato sarebbe stato gestito dalla società ‘ I giardini di Hera’ vincitrice di un bando per la gestione del
sistema dei musei.
Progetto che avrebbe garantito il recupero della memoria storica di questi tre paesi ma anche la creazione
di diversi posti di lavoro oltre ad un percorso di valorizzazione turistica in grado di portare conoscenza a
studiosi e cittadini.
Entrando nel merito della mancata apertura dei tre musei, scopriamo che sarebbero bastate poche migliaia
di euro: Stalettì museo di Palazzo Aracri diecimila euro per il restauro dei reperti che oggi si trovano nei
magazzini del parco archeologico di Roccelletta di Borgia; Montauro quattromila euro per l’acquisto dei
panelli didattici; Squillace acquisto pannelli didattici e restauro dei materiali per circa ventimila euro.
Una burocrazia che mangia la sua storia, il suo patrimonio che giace nei depositi del parco, mentre i beni
culturali che dovrebbero essere volano di attrazione e sviluppo turistico ,vengono considerati un disturbo
una ‘ cosa secondaria’.
I comuni vivono una situazione di deficit economico, le casse comunali piangono, ma stranamente spesso
sono investiti i soldi pubblici senza portare un’reale benessere collettivo’ specificatamente a Stalettì negli
ultimi due anni sono stati investiti quasi quarantamila euro per l’apertura di due bagni in località Panaja di
Caminia opera importante ma per i metodi e i tempi, i benefici al pubblico sono stati veramente scarsi se
non inutili.
Magari quei fondi potevano essere dirottati e messi a disposizione per rendere fruibile un museo che
sarebbe stato il fulcro di questo territorio con il ritorno di preziosi reperti (vasellame, ceramica nera frutto
degli scavi dell’Ecole Francaise di Roma) che identificano le nostre radici di storia millenaria di questo
promontorio patria del grande statista Cassiodoro, ma questa sarebbe stata un’altra storia che non sarà mai
o forse raccontata.
Salvatore Condito
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